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Sora di OpenAI debutta nella pubblicità: Un Nuovo Capitolo per Toys "R" Us

Toys "R" Us ha presentato uno spot pubblicitario creato con Sora, l'intelligenza artificiale di OpenAI senza l'uso di attori umani.

Lunedì scorso, Toys "R" Us ha presentato il primo spot pubblicitario creato con l'intelligenza artificiale: Sora di OpenAI.

Nel caso viviate su Marte o siate ostaggio della tribù dei Wachitu, Sora è un software di IA capace di generare video iper-realistici da semplici comandi testuali perciò l’azienda ha realizzato il filmato senza l'uso di attori umani. Nonostante le avanzate capacità tecnologiche di Sora, la pubblicità ha ricevuto diverse critiche riguardo la qualità visiva e l'uso stesso dell'IA.

La Tecnologica Sora di OpenAI

Sora, annunciata per la prima volta a febbraio, rappresenta un'evoluzione significativa nell'uso dell'intelligenza artificiale per la produzione di contenuti video. Questa tecnologia permette di creare video realistici con personaggi multipli e scene complesse, partendo esclusivamente da comandi testuali. Che questa sia la fine per le agenzie di video marketing come la mia? Non lo so, potrebbe essere. Ricordate che la semplice invenzione della sveglia ha cancellato la professione di coloro che andavano a scampanellare per le vie della città per svegliare i lavoratori, quindi… prima o poi…

La Pubblicità di Toys "R" Us

La campagna pubblicitaria, intitolata "The Origin of Toys 'R' Us", è un omaggio a Charles Lazarus, fondatore della catena. Sora ha ricreato un giovane Lazarus che sogna di volare in una terra magica popolata dai giocattoli. La produzione ha coinvolto numerose ore di post-produzione e una colonna sonora originale composta da Aaron Marsh.

Critiche e Riflessioni

Nonostante l'innovazione, la pubblicità ha ricevuto critiche per la qualità visiva, con evidenti segni dell'uso dell'IA, come movimenti irregolari dei personaggi e artefatti visivi sollevando dibattiti sull'uso dell'IA nel settore creativo e il potenziale impatto sul lavoro umano. Il mondo è sempre cambiato e con esso tutti gli aspetti legati alla vita dell’uomo, soprattutto per quanto riguarda il lavoro. 

Io sono interessato in prima persona da questo tipo di cambiamento e la mia opinione è che non ha senso tentare di bloccarlo o lamentarsi e dare colpa agli alieni.

Se c’è una cosa che la nostra generazione ha imparato sulla propria pelle è che il “posto fisso” non esiste più, mi fa strano anche scriverlo. Niente è garantito, bisogna abbracciare le correnti del cambiamento e lottare per stare a galla.

Con buona pace di Checco Zalone.

Blindoh.

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